Lo scopo fondamentale di tale prassi, che incrocia saperi ecologici, antropologici, ed agronomici con elementi di genetica e saperi legati alla tradizione artigianale (quale quella dell'innesto), è quello della salvaguardia concreta di tali piante, di fronte al rischio di scomparsa di varietà ed ecotipi.
Spin off, ricco di prospettive economiche ed occupazionali dell'archeologia arborea, è un susseguente lavoro di consulenza volto alla salvaguardia di antiche piante, pomari e frutteti, in stato di necessità di intervento fitoterapico. Il progetto prevede dunque un lavoro sulle fonti storiche ed etnoantropologiche relativo alla ricostituzione della biodiversità locale e tradizionale e alla realizzazione di un vivaio che riattivi ed ospiti il ricco insieme di specie arboree da frutto ed ortofrutticole dei Castelli Romani.
Si stratta di diverse varietà di mela (Rosa, Rosa Gentile, Ruzza, Limoncella) e di un'ampia varietà di prodotti dell'orto fra i quali fagioli, cipolle, broccolo, cavolo ecc.
Questa fase preliminare si concretizzerà anche in un'agile pubblicazione del lavoro di ricerca e delle sue risultanze. Tali specie, riattivate grazie all'innesto su specie selvatiche e semidomestiche, andranno a costituire un vero e proprio vivaio che si inserirà tanto sia un contesto didattico sia in un percorso di rinnovata diffusione nel territorio di tali varietà, mettendo a disposizione della popolazione dei Castelli Romani le sementi.
Le attività di Valle Perdua in ambito didattico si articolano lungo tre canali didattici, detti sentieri di riscoperta. Ciascun sentiero, vero e proprio percorso all'interno dell'area di 13.000 mq nelle disponibilità dell'associazione, offre ai suoi fruitori specifiche attività indirizzate tanto ai più piccoli quanto ad un pubblico adulto.
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