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Scarica la pubblicazione gratuita "L'Azienda Ecologica di Valle Perdua".
È nel contesto naturalistico del Parco Regionale dei Castelli Romani che è nato il progetto della Azienda Ecologica di Valle Perdua in uno dei più antichi Orti di Barbarossa, sito proprio a ridosso di Monte Cavo, dove si celebrava l’antico rituale di comunione delle tribù latine dei Castelli Romani in onore di Giove Latino.

L’Azienda ha riattivato il contesto di biodiversità locale e di economia sostenibile di questo territorio, inserendolo nella filiera del turismo di qualità e ad impatto zero, dell’educazione ambientale e dell’enogastronomia biologica, attraverso la realizzazione di un vivaio di archeologia arborea ed attività di didattica ambientale, che si ponga al tempo stesso come luogo di conservazione e difesa della biodiversità naturale, domestica tradizionale e semidomestica, da mettere a disposizione della popolazione castellana per il reimpianto, come osservatorio e centro di studi permanente sui saperi della terra, come punto di snodo ed informazione per l’escursionismo naturalistico e storico/archeologico e come tappa di ristoro con un’offerta enogastronomica legata ai prodotti tipici del territorio, con particolare riguardo per le varietà locali di cui sopra.

L’Azienda Ecologica di Valle Perdua costituisce un esperimento di carattere eco-logico, un laboratorio di sperimentazione di prassi sul territorio che siano sostenibili sia dal punto di vista ambientale che socioeconomico, che si aggiungano alla mappa culturale e produttiva del territorio e non solo a quella geografica.
Produzione di senso, di identità, di condivisione e di memoria, quindi, come bene primario da offrire al territorio ed alla sua comunità, anche in una chiave moderatamente turistica, strettamente entro i limiti della non invasività, in coerenza con l’uso tradizionale del suolo.

Tutto, nell’Azienda, è realizzato in materiale ligneo ed in pietra, secondo tecniche costruttive tradizionali caratteristiche della cultura agro/silvo/pastorale locale. La collocazione stessa degli oggetti nello spazio si armonizza con la profonda naturalità dei luoghi, densi a tutte le ore dei rumori quieti del bosco.

Luogo e lucus (lo spazio sacro degli antichi popoli del Lazio centrale), quindi, si producono qui in una nuova sintesi possibile, improntata ad una idea di cooperazione tra opera dell’uomo e della natura, in aperta antitesi alle prassi competitive ed aggressive che spogliano i territori delle loro naturali ricchezze e specificità per consegnarli ad un orizzonte indistinto e massificante, privo di storia e memoria, relegati al ruolo di semplici oggetti di consumo sino al loro sfinimento.


L’Azienda ospita anche un piccolo, ma traboccante di vita, stagno didattico che è dimora abituale di specie anfibie, di splendide libellule variopinte ed altri abitanti dello stagno, ma anche di qualche uccello più audace9 che trova nella piccola oasi un balsamo nelle giornate più calde.

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